La sicurezza dei pagamenti è sempre stata un fattore determinante nella fiducia tra cittadini, aziende e istituzioni. Negli ultimi decenni, però, il panorama è profondamente cambiato: dall’uso dei contanti, basati su protezione fisica e scarsissima tracciabilità, siamo passati ai sistemi digitali fondati su autenticazione, crittografia e normative europee sempre più stringenti. Vediamo quindi insieme le innovazioni nella sicurezza dei pagamenti: dal contante ai metodi digitali che più direttamente hanno impattato sulla vita delle cittadini.

Oggi, quindi, garantire la sicurezza delle transazioni e la protezione dei dati personali è una necessità tecnica ed una condizione imprescindibile per il corretto funzionamento dell’economia digitale e dei servizi di mobilità, dove ogni giorno si concentrano milioni di micro-pagamenti.

Un’evoluzione continua della sicurezza

Il percorso della sicurezza nei pagamenti riflette i cambiamenti della società: la logica è passata dalla sola “difesa fisica” a un ecosistema regolato da sigilli digitali, protocolli di autenticazione forte e standard condivisi a livello internazionale. Vediamo insieme questa evoluzione, dai contanti agli smartphone e ai wallet digitali.

Fino alla metà del secolo scorso, i metodi di pagamento comunemente in uso erano, sostanzialmente, i contanti e gli assegni.

I contanti offrivano una protezione fisica ma non garantivano alcuna tracciabilità. Gli assegni hanno introdotto l’uso di dati identificativi (il numero del Conto, il numero dell’assegno, una firma) ed ha aperto la strada al concetto di pagamento effettuato tramite l’intervento di un terzo elemento, tra creditore e debitore: la Banca.

La vera rivoluzione è iniziata con i pagamenti digitali e online che, grazie ai sempre più sicuri protocolli di autenticazione (3DS, 3DSv2) e controlli crittografici, hanno oggi ottenuto la fiducia nelle transazioni in monetica. Quindi arriviamo agli Smartphone e wallet digitali che, grazie alla tokenizzazione e biometria, hanno reso l’esperienza più semplice e sicura, fino alle soluzioni full mobile o ai servizi Link to Pay e Scan to Pay.

Sicurezza e regolamentazione

Come spesso ripetiamo, sia nel blog sia in speech e tavole, il tema non può essere separato dalle normative e dagli standard che disciplinano il settore:

  • PCI DSS: è un obbligo per tutti gli esercenti che gestiscono carte di pagamento, a garanzia dei clienti che vedono tutelati i propri dati grazie a controlli e certificazioni regolari;
  • PSD1, PSD2 e PSD3: sono le direttive che hanno reso i pagamenti europei più uniformi e sicuri, ed hanno anche aperto la strada a un ecosistema finanziario più innovativo, trasparente e inclusivo, pronto ad accogliere le sfide delle nuove valute digitali.
  • GDPR: noto per aver introdotto una diversa gestione dei dati personali, in realtà non si limita a stabilire regole di trattamento dei dati, ma impone un approccio culturale orientato alla responsabilità e alla protezione preventiva, rafforzando la fiducia tra cittadini, aziende e istituzioni finanziarie.

Questi strumenti hanno un impatto diretto sugli operatori della mobilità, sui fornitori di servizi di pagamento e su tutti i soggetti che gestiscono incassi digitali.

La prospettiva del cliente

La digitalizzazione dei titoli di viaggio e dei servizi di mobilità ha, quindi, reso l’esperienza più fluida ma anche più complessa perché l’uso di app multiple comporta inevitabilmente una vulnerabilità, dato che la stessa carta può essere registrata in decine di piattaforme diverse. Wallet come Google Pay o Apple Pay riducono certamente il rischio, concentrando i dati in un ambiente certificato e notificando in tempo reale ogni transazione ma esistono soluzioni emergenti, come il Single Pass per trasporti, parcheggi e pedaggi…, che hanno l’obiettivo di unificare i canali, aumentando sicurezza e semplicità.

La fiducia del cliente resta la chiave: senza percezione di sicurezza, l’adozione delle nuove modalità di pagamento rallenta.


La prospettiva degli operatori

Per realtà come pubbliche amministrazioni, utility, aziende municipalizzate o telco, la digitalizzazione dei pagamenti è un’esigenza strategica poiché le piattaforme diventano il principale punto di contatto con il cittadino-cliente e richiedono, quindi, soluzioni che coniughino semplicità d’uso, compliance e sicurezza.

In questo scenario, Gedea supporta gli operatori nella gestione di tre aspetti chiave:

  • raccolta e gestione dei dati personali, con infrastrutture progettate nel rispetto delle normative GDPR e con logiche di minimizzazione e sicurezza by design.
  • conformità normativa, garantendo che ogni flusso di pagamento sia allineato agli standard PCI DSS e agli obblighi previsti dalle direttive PSD.
  • esperienza utente, attraverso strumenti come l’Open Payment, i pagamenti digitali via Vpos certificato o soluzioni API-first che assicurano interoperabilità tra sistemi diversi.

La crescita esponenziale delle transazioni digitali, con milioni di operazioni ogni giorno, anche in ambiti critici come bollette, tributi o premi assicurativi, impone a chi incassa di affidarsi a tecnologie robuste, aggiornate e in grado di contrastare minacce quali phishing, attacchi “man-in-the-middle” o tentativi di clonazione.

Gedea risponde anche a questa sfida mettendo a disposizione piattaforme modulari, scalabili e integrate, che consentono agli operatori di concentrarsi sul servizio al cittadino, senza preoccupare della complessità tecnica o delle normativa dei processi di pagamento.

La sicurezza dei pagamenti è, quindi, un processo in continua evoluzione, guidato da innovazione tecnologica e da regole sempre più articolate.

Per le Pubbliche Amministrazioni, utility e operatori di mobilità, è tanto fondamentale rispettare obblighi normativi, quanto garantire continuità del servizio, fiducia dei cittadini e un’esperienza di pagamento senza interruzioni: la capacità di integrare soluzioni di pagamento conformi, sicure e al passo con i nuovi standard, è quindi un elemento essenziale per la sostenibilità dei servizi digitali.
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