Il tema dell’open banking è una realtà che impone nuove logiche di interoperabilità, sicurezza e dialogo tra attori pubblici e privati. È in questo scenario che strumenti come le sandbox regolamentari diventano ambienti fondamentali per innovare in sicurezza ed è si sviluppano soluzioni come ClackPay, soprattutto quando si tratta di Pubbliche Amministrazioni.

L’ecosistema si apre (e si complica)

Nato per rendere più fluido e trasparente l’accesso ai servizi finanziari, l’open banking ha generato soluzioni ed aperto nuovi ambiti di azione: piattaforme, banche e fornitori di servizi possono ora integrarsi grazie a API standardizzate, scambiando dati in modo sicuro, previo consenso degli utenti.

Per le PA, però, questo non è un passaggio indolore. Lavorare con dati sensibili, dover rispettare tempi amministrativi e confrontarsi con infrastrutture ancora non omogenee rende l’adozione delle nuove logiche più lenta e frammentata.

Il ruolo delle sandbox

Nell’open banking, le sandbox – ambienti di test protetti e supervisionati – sono un’opportunità concreta perché permettono di validare soluzioni digitali, come ClackPay, in contesti reali ma controllati, prima di una diffusione su larga scala. È qui che si può sperimentare l’integrazione con PagoPA, la gestione delle notifiche digitali, la semplificazione dei flussi di incasso e riconciliazione.

VOCABOLARIO


In informatica, una sandbox, o ambiente di test isolato, è uno spazio sicuro in cui è possibile eseguire codice o applicazioni potenzialmente dannosi o non testati, senza rischiare di danneggiare il sistema principale. Questo ambiente isolato simula un sistema reale, ma è separato da esso, permettendo di sperimentare, testare e analizzare software o file sospetti senza correre rischi. 

ClackPay tra innovazione e compliance

ClackPay nasce con un obiettivo chiaro: offrire uno strumento modulare, scalabile e conforme, capace di rispondere sia alle esigenze degli enti pubblici, sia a quelle dei cittadini. Il contesto in cui opera ClackPay, spinge inevitabilmente verso l’apertura dei dati e dei servizi ma la sfida è duplice: garantire performance e interoperabilità, mantenendo al contempo alti standard di sicurezza e compliance normativa.

Collaborazione pubblico-privato: la chiave del cambiamento

Perché l’open banking sia il reale motore di trasformazione anche per il settore pubblico, serve un cambio di paradigma: collaborazione, ascolto reciproco e sperimentazione controllata: il primo luogo in cui questo avviene è l’ambito delle sandbox che sono contemporaneamente un ambiente tecnico ed anche un’occasione per costruire fiducia tra gli attori.

In questo percorso, Gedea offre sviluppa tecniche ma è anche un facilitatore, creando gateway modulari pronti a dialogare, integrarsi, evolvere. Sempre nel rispetto delle regole e con lo sguardo aperto all’innovazione.

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